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domenica 27 ottobre 2019

Non abbiamo voluto capire!


 Ci dicemmo che gli indigeni in Amazzonia (ma doveva essere così sicuramente anche in altre regioni del pianeta) non capivano il celibato per cui pensammo di ovviare non chiedendolo più e aprendo ai cosiddetti probi viri e chiedendo anche  il diaconato femminile e chissà, magari un domani anche l'ordinazione sacerdotale per le donne.
Prima ancora comprendemmo che quel passo del Padre Nostro "e non ci indurre in tentazione" era fuorviante e finalmente dopo duemila anni optammo per una versione più rassicurante.
Ma non ci fermammo là.
Anche spiegare che Cristo è realmente presente nelle specie eucaristiche  era difficile e pochi lo afferravano per cui fu ovvio iniziare a dire che l' Eucarestia è semplicemente un simbolo.
Di difficile comprensione era anche il fatto che ci si salva solo attraverso Cristo per cui fu un passaggio obbligato spiegare con un apposito documento che "il pluralismo e la diversità di religioni (...) sono una sapiente volontà divina." E di fronte ai pochi che contestarono bastò sottolineare come ai tempi di Nostro Signore non ci fossero registratori in grado di darci una garanzia della precisione delle parole. 
D'altro canto anche continuare a dire che esiste il peccato e nessuno di noi ne è esente risultò impopolare per cui fu facile iniziare a spiegare che era meglio parlare di fragilità perchè si sa che è meglio valutare caso per caso e in fondo la misericordia di Dio tutto perdona.
A tal proposito si decise fermamente di mettere mano anche alla morale ed in particolar modo a quella sessuale ormai sconosciuta ai più e invisa a quei pochi che sapevano di cosa si parlava.
In fondo ciò che conta davvero è l'amore e continuare a rimanere ancorati a retaggi, usanze e istituzioni ormai arcaiche non aveva più alcun senso. Con buona pace dei "nuovi farisei" (così li chiamammo) che si opposero a tali mutamenti.
E che dire della divino-umanità di Cristo? Chi mai avrebbe potuto capire che Egli era vero uomo e vero Dio? Troppo ardito anche solo provare a spiegarlo. Fu quindi semplice (e ben accetto da molti anche tra i lontani) iniziare a insegnare che Gesù fu un uomo fra tanti, ma un grande uomo che parlò di Dio insegnando che è il Padre di tutta l'umanità. 
E già che c'eravamo anche la croce di Cristo risultò non essere compresa dai più. Troppo divisiva e troppo scandalosa per il mondo che la concepiva come un'immane stoltezza. Molto più facile sottolineare la bontà di Gesù, il suo essere uomo di pace, di dialogo e maestro di solidarietà.
Potemmo finalmente rivendicare di essere davvero una Chiesa in uscita, anzi una Chiesa che aveva aperto le braccia al mondo per insegnare quel nuovo umanesimo che tanto era necessario ad ogni latitudine.
Ma oggi le nostre chiese sono vuote da decenni, alcune semplicemente chiuse perchè pericolanti e in attesa di crollare, altre svendute perchè inutilizzate e altre semplicemente riconvertite in anonime attività commerciali.
Aprimmo le porte al mondo ed esso ci accolse a braccia aperte, ci fece danzare, ci inebriò con le sue lusinghe e noi uscimmo definitivamente dalle nostre chiese per non farvi più ritorno e nessuno di coloro cui ci facemmo prossimi vi entrò mai.
Ma cosa ancor peggiore si svuotarono e si inaridirono a poco a poco i nostri cuori di ogni speranza e la disperazione divenne la compagna di vita della nostra e delle successive generazioni.
Ed ora i nostri occhi, di noi che fummo artefici di tutto questo, appaiono stanchi e il loro sguardo si posa inesorabilmente sul tramonto ormai prossimo.
Noi pensiamo con angoscia infinita a "quel giorno d'ira quando il mondo diverrà cenere"  (come recita il Dies Irae) quando dinanzi al Giusto Giudice noi ci difenderemo dicendo che abbiamo fatto tutto perchè gli altri non capivano e ci sentiremo rispondere che la nostra è una colpa più grande perchè noi non abbiamo voluto capire.

(un piccolo racconto distopico a cura di Andrea Musso)



 

 

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