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lunedì 27 gennaio 2020

I secoli bui del Medioevo...



L'epoca buia del Medioevo!
Ormai questa esclamazione la sento di continuo ed è diventato il nuovo leit motiv di buona parte delle conversazioni.
L'accusa di essere un medievale ormai è seconda solo (complici anche le recentissime tornate elettorali) a quella di essere un fascista razzista.
E in effetti sul tanto vituperato Medioevo potremmo dire che:

  • nel buio Medioevo i bambini indesiderati venivano addirittura abbandonati nella "ruota" situata presso conventi e monasteri mentre oggi nella nostra luminosa civiltà il problema è stato risolto alla radice: li ammazziamo prima che nascano. 
  • Nei secoli oscuri del Medioevo la gente era sottoposta ad ogni genere di angheria e a malapena poteva chiedere asilo rifugiandosi in una chiesa considerata luogo sacro ed inviolabile. Però noi che oggi siamo di mentalità molto più aperta abbiamo eliminato ogni discriminazione per cui la violenza non è rimasta fuori dalle chiese: la grande conquista è che addirittura un prete può essere sgozzato mentre si accinge a celebrare messa nella civilissima Francia. 
  • Quegli oscurantisti dei Medievali costruivano grandi cattedrali in mezzo al nulla dissanguandosi (e già non campavano benissimo) e ancora oggi queste si ergono imponenti a ricordarci il buio di quei secoli. Ma per fortuna noi moderni siamo capaci di edificare chiese al passo con i tempi, edifici che sappiano confondersi con il resto delle abitazioni e non avere inutili pretese di distinguersi. In effetti oggi molte chiese assomigliano a dei capannoni come quelli dei supermarket con la differenza che quelli sono sempre più pieni e queste sempre più vuote. 
  • L'oscuro Medioevo pullulava di ospitali per malati, di lazzaretti per i moribondi, i derelitti e gli appestati. Oggi noi illuminati abbiamo capito che si possono evitare molte sofferenze eliminandoli subito, ma sempre e solo nel loro migliore interesse sia chiaro.  
E potremmo continuare ancora per molto.
Ma siamo sicuri che il buio che attribuiamo a quell'epoca profondamente cristiana non sia in realtà nei nostri occhi?
E se è vero che gli occhi sono lo specchio del cuore...


mercoledì 1 gennaio 2020

Di schiaffi e dintorni

Lo giuro, ho cercato di non scrivere sullo schiaffo del Pontefice regnante alla fedele in piazza San Pietro, ma tutto ciò che ho letto in queste ore su vari social ha contribuito a farmi cedere alla tentazione di dire qualcosa su questo episodio (comunque assolutamente marginale rispetto ad altri che vedono coinvolto il medesimo attore).
Chi volesse può rivedere l’episodio qui
Partiamo da un assunto.
Chiunque di noi conosca una persona di cui abbiamo grande stima, e che consideriamo un padre e una guida e un maestro, nel vedere una sua reazione scomposta e istintiva (perché sarebbe davvero difficile negare lo sia stata vedendo il gesto del Papa) rimarrebbe quanto meno sorpreso e per certi versi turbato. Questo non implica di per sé un giudizio, ma semplicemente un interrogarsi su di un atteggiamento che non ci si aspettava soprattutto da quella persona.
È quindi perfettamente comprensibile e direi anche normale che lo schiaffo dato da Francesco alla fedele che in piazza San Pietro lo ha strattonato (e questo non si può negare anche se c'è chi lo ha fatto) abbia lasciato interdetti molti.
Ma immediatamente l’argomento si è spostato sul pro o contro Bergoglio e così la frittata è fatta.
Personalmente più che lo schiaffo (anche se ammetto che non mi ha fatto piacere vederlo) mi ha interrogato molto il volto  del Papa mentre si allontanava. Era visibilmente stravolto dalla rabbia.
Il Pontefice ha poi chiesto pubblicamente scusa e questo oltre che andare a suo merito ha di fatto chiuso la vicenda.
Se non che ho letto improbabili paragoni tra lo schiaffo di Papa Francesco e la cacciata dei mercanti dal tempio operata da Gesù. Non commento oltre perché direi che è più che evidente la mole della sciocchezza.
Ho letto anche diverse persone che chiedono a gran voce le scuse della fedele per ciò che ha osato fare. Magari le scuse arriveranno però ammettiamo che scene come questa si vedono praticamente ogni volta che un Papa passa in mezzo alla gente e che se non ci fosse stata la sua reazione così imprevista nulla sarebbe mai finito sui giornali.
Non ricordo poi lo stesso zelo nel chiedere le scuse quando un fedele saltò letteralmente addosso a Papa Benedetto facendolo addirittura cadere. Ratzinger non reagì in alcun modo e anzi si rialzò e celebrò regolarmente poco dopo. Vi fu allora chi pretese le scuse pubbliche dell’autore di quel gesto? Io non ne ricordo alcuna.
Immaginiamoci poi se un tale gesto fosse arrivato da personaggi oggi additati come i “cattivi” di turno quali Trump, Salvini, Meloni o lo stesso Papa emerito. Scommettiamo su quali sarebbero stati i commenti e le reazioni? Penso ci sarebbe da riflettere.
Infine una considerazione di carattere più generale.
Quando si entra nel circo mediatico (e nessuno può negare che per certi versi questo pontificato più di altri abbia coscientemente voluto entrarci con forza) si deve anche mettere in conto che le regole di quel gioco valgono per tutto e non si può scegliere quando e come sottrarvisi. Questo forse può anche e sottolineo “anche” spiegare la repentinità delle scuse (essendo tutto accaduto davanti alle telecamere).
E su questo il miglior commento che ho letto è quello linkato qui sotto:

https://leonardolugaresi.wordpress.com/2020/01/01/il-cinema-e-i-papi/