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lunedì 18 aprile 2016

astensione e senso civico...

Una lettera aperta al direttore de "la pietra nello stagno".
Potete leggerla qui

Fede e cultura

Un piccolo contributo che potete leggere qui

martedì 12 aprile 2016

Dio è con noi?

Sicuramente viviamo in un'epoca e in una cultura dove insistentemente si cerca di rimarcare il fatto che la fede è un fatto da relegare alla sfera privata.
Ora sia ben chiaro che chi scrive non condivide per nulla tale posizione.
Però c'è una concezione che negli ultimi tempi si sta facendo strada nel mondo cattolico. Quella di pensare che la risposta ad una visione privatistica della fede sia un partito o un movimento di stampo confessionale. Personalmente mi sono trovato di fronte a dichiarazioni quali "Dio chiama e bisogna rispondere" o "Dio lo chiede" in riferimento alla discesa in campo nell'agone politico per non parlare di inni che cantano "Gesù ci chiama" e "Dio è con noi" appartenenti a sigle che desiderano presentarsi ai prossimi appuntamenti elettorali.
Chi scrive non pensa che sia questa la soluzione del problema della rappresentanza dei cattolici nella politica italiana e desidero qui ribadire alcuni concetti.
Il cristianesimo non è propriamente definibile come religione, è prima di tutto l'incontro con la Persona di Cristo che rivela all'uomo il volto di Dio Padre.
Se c'è una cosa che si deve proprio al cristianesimo è la corretta armonia tra fede e ragione. Se l'incontro con Cristo ci ha cambiato la vita esso non chiede affatto di rinunciare all'uso della nostra ragione, ma anzi quest'ultima è illuminata dalla fede e riscopre il suo essere secondo la natura di Dio (e scusate l'insistenza con cui ultimamemnte cito un certo Benedetto XVI).
I cattolici sono quindi chiamati all'impegno politico, ma questo non si traduce in un infantile fideismo a scapito di un saper rendere ragione della propria fede e quindi delle ragioni del proprio agire anche e soprattutto in politica. Una tale impostazione non può che allontanare consensi e contribuire ancora di più all'isolamento culturale dei cattolici.
Senza entrare nel merito della origine storica del motto "Dio è con noi", che certamente aveva un suo preciso significato ed un suo perché, non possiamo però ignorare che divenne anche la coltre sotto la quale gli uomini giustificarono crimini efferati.
E se non vi convince chi ha vergato queste poche righe fidatevi almeno di ciò che scriveva il grande Giovannino Guareschi (non a caso un ottimo esempio di come fede e ragione vadano a braccetto) che fu prigioniero durante l'ultimo conflitto mondiale proprio sotto coloro che di quel motto si fregiavano ed in nome del quale commisero le peggiori atrocità:
<< Costoro affermano "Dio è con noi", io invece prego di essere "io con Dio" >>

Piccole note e grandi cambiamenti?

Non ho ancora letto per intero l'esortazione sinodale Amoris Laetitia promulgata dal papa alcuni giorni or sono. Ne ho letto solo alcuni stralci a dire il vero molto belli. Tralascio i cori dei servitori di corte che dicono che finalmente la Chiesa parla di Eros e Amore. Mi chiedo semplicemente se costoro abbiano fatto catechismo usando Dylan Dog...
Ma il punto non è questo.
Sul capitolo dedicato ai divorziati risposati e alle cosiddette situazioni irregolari mi limito ad osservare che piu del testo mi preoccupano alcune note ad esso correlate dove (ad una prima lettura) pare intravedersi il succo di quella che era stata la posizione su cui erano ripiegati Kasper e compagni avendo visto che la loro prima proposta ancora più esplicita non aveva trovato spazio. In questo senso anche alcuni punti della relazione finale del sinodo che citavano Familiaris Consortio monca di una sua parte fondamentale potrebbero rappresentare una conferma di quanto ho detto.
Come ho già accennato prima leggerò l'esortazione (che non è magistero infallibile e vale la pena ricordarlo) però queste note mi ricordano i contratti che Paperon de Paperoni faceva puntualmente firmare allo sfortunatissimo nipote Paolino Paperino...il contratto in sè era ottimo peccato ci fossero le righe in piccolo che facevano sì che il povero firmatario ci rimettesse sempre...

domenica 10 aprile 2016

Piccolo quesito...

Una persona si trova ad affrontare e vivere una situazione difficile. Tale situazione gli impone di fare scelte che riguarderanno il suo futuro e quello dei suoi affetti più cari.
Sa che ci sono delle norme, delle regole che gli imporrebbero di fare un determinato tipo di scelta. Ma la situazione è difficile e comporta un peso non indifferente per cui decide di chiedere consiglio a due confidenti, due amici più saggi di lui che lo conoscono bene.
Il primo amico si mette in ascolto, lo lascia parlare e poi gli dice che lo capisce, che la situazione è difficile e certo gli è chiesto molto. Poi aggiunge che se è vero che c'è una regola Resta anche vero che il suo caso è piuttosto particolare, che già la situazione in sè è molto pesante per cui ci sono delle eccezioni, delle attenuanti che lo riguardano. Lo rassicura dicendo che se quella cosa è troppo grande allora non è giusto chiedergli ancora un di più e che non deve incolparsi se non riesce a rispettare quella regola perché in qualche modo, vista la sua situazione, è come se fosse giustificato.
Il secondo confidente lo ascolta con molta attenzione, lo lascia finire, lo guarda intensamente e gli dice che sì, è proprio vero che è una situazione difficile e di sofferenza. E sì è vero che c'è quella norma che sembra così stringente,così crudele e per certi versi ingiusta, ma è stata messa lì per ricordargli che c'è un bene maggiore più alto cui tendere, che quel male che lo sta ferendo non ha l'ultima parola su di lui e sulla sua vita. Gli ricorda che lui è più del suo problema e che se vorrà tendere a quel bene che sembra così irraggiungibile lui ci sarà e lo sosterrà, nelle fatiche e nelle cadute in cui potrebbe incorrere.

Ed ora il quesito per ognuno di noi: chi dei due confidenti ha cercato il vero bene di quella persona?

domande che è imperativo porsi al più presto.

Un mio articolo che pone alcune questioni per la Chiesa di oggi utili alla Chiesa di domani.

http://www.lapietranellostagno.it/2016/04/09/1705/