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lunedì 23 novembre 2020

Citare facendosi del male

 

Mi sarei stupito se non vi fosse stato alcun elemento di cui discutere nell'ultimo articolo (cliccare qui ) che riporta un estratto delle parole di Papa Francesco contenute nel suo nuovo libro "Il cielo sulla terra - amare e servire per strasformare il mondo" edito prossimamente dalla Libreria Editrice Vaticana.

Continuo a ritenere questo moltiplicarsi di interviste su quotidiani, canali tv e media un vulnus non da poco nei confronti dei semplici fedeli, dei pastori (e sono tanti anche se non fanno notizia) che con grande fatica e grande zelo annunciano il Vangelo all'uomo d'oggi senza banali semplificazioni e ammiccamenti al mainstream dominante e in fin dei conti della Chiesa stessa e della sua missione, ma questo è lo status quo e se gli scivoloni fatti sino ad ora non hanno fatto cambiare idea non so francamente cosa possa farlo. Di certo non si potrà più accampare la scusa dei "cattivi giornalisti che fraintendono" perchè l'ingenuità si poteva concedere le prime volte ed ora non tiene più.

Inutile girarci intorno. Il passo che più ha destato perplessità è la citazione (ben due volte) di  quel Martin Lutero che già in precedenza Francesco aveva definito una "medicina per la Chiesa". 

Ora, non è che vi sia un anatema che impedisca di citare il monaco di Wittenberg, ma appare quanto meno singolare che la citazione provenga dal Vicario di Cristo nonchè Pontefice della Chiesa Cattolica e per di più al fine di illustrare il primato della Grazia e il suo rapporto con la giustizia. Forse che in casa cattolica mancavano luminosi esempi da citare? Posso capirlo (fino ad un certo punto però) nel contesto di un incontro ecumenico, ma che mi si citi Lutero per spiegare l'unicum rappresentato dalla Carità cristiana sinceramente un po ' mi lascia perplesso. 

E comunque citare il fondatore del protestantesimo che spiega il legame tra giustizia e pietà può divenire rapidamente un boomerang se consideriamo la pietà dimostrata dallo stesso nei confronti dei contadini tedeschi ribellatisi ai loro Principi (protettori e sponsor guarda caso proprio dell'ex monaco agostiniano).

Scriveva infatti Lutero in proposito: " ...Pertanto, come già scrissi più volte, dico di nuovo: verso i contadini testardi, caparbi, e accecati, che non vogliono sentire ragione, nessuno abbia un po' di compassione, percuota, ferisca, sgozzi, uccida come fossero cani arrabbiati...".                                
(Martin Lutero, scritti Politici, Utet, Torino 1978). 

E sarebbe interessante citare sempre a proposito di giustizia e pietà qualche parola (assai simile ad un turpiloquio di bassa lega) che l' illustre di Sassonia riservava agli Ebrei e ai Pontefici cattolici.            Ma è già evidente come nel citare a volte ci si può fare (ancora) del male e francamente in questo momento non se ne sentiva proprio il bisogno.

domenica 8 novembre 2020

Elezioni USA 2020

 
Non siamo americani e dobbiamo riconoscere che la realtà di quel paese e quindi dei suoi aspiranti presidenti ci è assai sconosciuta e da noi giunge spesso ben "filtrata" prima di esserci narrata.
Certamente lo sport di queste settimane è dire ognuno la sua su questa kermesse elettorale, ma al di là della tuttologia oggi tanto di moda, resta pur vero che ciò che accade al di là dell'oceano ha sempre ripercussioni al di qua. 
Non voglio quindi tirarmi indietro dal dire la mia.
Se fossi stato un elettore statunitense so per certo che non avrei mai votato per i democratici e probabilmente avrei votato per Trump. 
Di sicuro questa mia dichiarazione contribuirà a scremare ulteriomente la platea dei due o tre lettori per cui chi ancora non ha abbandonato la pagina può provare a resistere sino alla fine di questo post. 
Pare che Biden e quindi i democratici abbiano vinto questa tornata elettorale. Potrete constatare che da noi nelle passate settimane la narrazione era che avrebbero stravinto e il fatto che non sia accaduto costituisce già una notizia di non poco conto. 
Gli USA restano quindi un paese profondamente spaccato e i democratici di certo hanno più di qualche responsabilità in questa frattura. Sarà importante vedere ora che sono al comando come gestiranno quel fuoco rivoluzionario sul quale hanno tanto soffiato nei mesi scorsi. Da che mondo è mondo essere di lotta e di governo non è mai stato facile (anche se da noi in Italia vi sono fior di professionisti).
Comunque questo risultato elettorale (anche se pare ci sarà un passaggio alla corte suprema e sarà interessante capire cosa accadrà) mi suscita una preoccupazione cui è strettamente connessa una curiosità. 
La preoccupazione è per l'operato ed il background culturale della vice-presidente Kamala Harris, un personaggio di ferro che sui temi eticamente sensibili ha idee che definisco allucinanti e che mi ricordano molto il "mondo nuovo" di Aldous Huxley. 
Siccome però le scelte che riguardano i fondamenti dell'umano finiscono sempre per toccare tutti gli aspetti della vita allora chi ha avuto il coraggio di leggere sin qui potrà comprendere perchè io sia sensibilmente preoccupato avendo la consapevolezza, già esplicitata prima, che tutto ciò che si palesa in America ha forti riverberi nella nostra vecchia Europa e in buona parte del mondo. 
Da qui la curiosità cui accennavo prima. Poichè il vero obbiettivo era quello di arrivare a governare e farlo portandoci Kamala Harris direi che Joe Biden ha raggiunto il suo scopo e ha cessato la sua utilità (e anzi potrebbe essere di intralcio visto quanto era "bollito" già in campagna elettorale). 
Sono pertanto assai curioso di come Biden verrà messo da parte per fare spazio alla Harris e forse anche un poco preoccupato per lui.