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venerdì 27 dicembre 2019

Tutto in fumo...



E così la Cassazione ha decretato che è lecito coltivare cannabis in casa.
Ovviamente in tanti si sono subito affrettati a dire che sono stati messi molti paletti come le piccole quantità, le tecniche rudimentali di coltivazione e se lo si fa per esclusivo uso personale.
A parte il fatto che tutti questi “rigidi paletti” sono quanto di più aggirabile vi sia, resta il fatto che questa sentenza (per l’ennesima volta ahimè) costituisce una efficacissima cassa di risonanza.
E la cosa appare ancora più paradossale se pensiamo che in questi giorni in Italia si piangono giovani vite stroncate proprio da quell’uso e abuso (i due vanno di pari passo) di droga che taluni vorrebbero rendere legale ovviamente per il bene dei cittadini!
E guarda caso già qualcuno di questi “illuminati” aveva proposto (per fortuna è poi stato stralciato) un emendamento alla manovra economica proponendo di legalizzare la vendita al pubblico di derivati della cannabis sino allo 0,5 di principio attivo.
Ora, pur senza scadere nel facile complottismo, è indubbio che le coincidenze non esistono e questa sentenza costituisce un assist esplicito ad una precisa volontà di arrivare in tempi brevi alla legalizzazione della droga (e per favore smettiamola con le distinzioni tra leggera e pesante utili solo ad alleggerirsi un poco la coscienza).
È incredibile notare la convergenza tra politica, magistratura, giurisprudenza creativa e mondo della comunicazione su questo e nel recente passato su altri temi sensibili per cui l’idea di un’agenda ben precisa da portare avanti non appare poi così campata in aria.
Tali decisioni impatteranno pesantemente sulla società italiana e soprattutto sulle giovani generazioni e già questo dovrebbe costituire un buon motivo per riempire piazze e protestare.
E a proposito di piazze: sarebbe interessante sapere sul tema cosa pensano i pesci più famosi del momento e cioè le sardine che proprio da quel mainstream sono osannate e sponsorizzate. Credo che la risposta non ci sorprenderà.





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