"Ci sono più cani che bambini..."
Quella frase mi ha colpito come un fulmine ed ho iniziato a prestare attenzione a chi passava sul sentiero dietro di noi. Effettivamente per ogni bambino che notavo, vi erano almeno dieci o dodici cani! Stessa attenzione ho prestato nei giorni successivi andando a fare alcune piccole spese nel supermercato vicino a noi e per strada e la scena si è ripetuta.
Ecco, tale particolare apparentemente inutile mi fa dire questo:
Credo sia il segno evidente della crisi della nostra società occidentale. Una società che ha smarrito le sue radici (peggio, le ha apertamente rifiutate) e non sa più dove vuole andare. Non a caso questo smarrimento si traduce in una sfiducia nel futuro, in una incapacità di saper progettare a lungo termine ed il sintomo più evidente è la mancanza di figli. Con aggiunta di paradossi colossali. La famiglia, l'unica famiglia quella composta da un uomo e una donna è stritolata da mille vincoli, problemi, assurdi balzelli, trappole burocratiche e fa salti mortali per garantire un futuro alla prole. Le attuali politiche altro non fanno che opprimere ancor di più l'unico argine all'abisso e per di più cercano in tutti i modi di destrutturare e abbattere l'istituto familiare aprendo alle "nuove famiglie" e ai "nuovi diritti" senza rendersi conto che stanno aprendo le porte a nuove schiavitù e nuove povertà quali utero in affitto e figli di nessuno. Come possiamo pretendere di saper porre un argine (ammesso che non sia tardi) a ciò che sta accadendo nel vicino Oriente e che ci riguarda più da vicino di quel che pensiamo se prima non torniamo a capire chi siamo? Dobbiamo tornare alle nostre radici e intendo quelle radici cristiane che volenti o nolenti hanno plasmato la nostra società e la nostra cultura.
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