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domenica 12 aprile 2020

Il profumo della Pasqua



Anche quest’anno il Triduo Santo è arrivato e ha trovato il suo culmine nell’annuncio della Resurrezione di Cristo. 
Ho un preciso ricordo legato ai tanti tridui vissuti in questi 41 anni. 
E più precisamente molti ricordi sono legati ai profumi. 
Il profumo dell’incenso di quando servivo come chierichetto nella mia parrocchia natale, il profumo delle candele, quello dei rami d’ulivo e soprattutto il profumo della primavera tutto intorno, il marchio della natura che comincia a svegliarsi dal lungo sonno invernale. 
Eh sì perché diciamocela tutta: la vita profuma di buono e nessuno di noi può negarlo. 
Come un neonato che ha un  profumo indescrivibile e che risveglia tenerezza in tutti coloro che gli stanno accanto o come quei profumi che ci riportano immediatamente all’età dell’innocenza e ai bei ricordi. 
Ma ogni profumo è destinato prima o poi ad affievolirsi o peggio ancora ad essere guastato. 
In questi giorni che pure vedono il ritorno della primavera il puzzo della morte, della paura e dello sconforto sono una triste realtà. 
Ormai tutti noi abbiamo nelle narici il puzzo dei disinfettanti e dei prodotti a base d’alcool e per tanti  l’odore della malattia e delle corsie ospedaliere è una triste quotidianità siano essi pazienti o personale sanitario. 
E tutto questo ci ricorda che ineluttabilmente questa vita che abbiamo ricevuto e nella quale siamo immersi è un’esistenza già consegnata alla morte e ben riassunta da quel “polvere sei e polvere ritornerai “. 
Ma in quel giorno di quasi duemila anni fa in un giardino della Giudea si è sprigionato un profumo così  intenso da non poter più essere cancellato. Il profumo della Vita piena in cui ogni promessa trova attuazione, in cui ogni esistenza trova il proprio senso, in cui le storie incompiute trovano compimento, le speranze la loro realizzazione e ciò che è destinato alla decadenza trova l’eternità. Un profumo che circonda e attende in pienezza tutti coloro che crederanno a Gesù morto e  risorto. 
Che la grazia del Risorto ci aiuti a “gustare e vedere quanto è buon il Signore” oltre i nostri meriti e nonostante i nostri demeriti. 

Gli auguri di una Santa Pasqua a tutti voi. 

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