Provate a immaginare uno scenario di guerra, una terra solcata e ferita da profonde trincee in cui migliaia di soldati giacciono con i piedi risucchiati dal fango. Immaginatevi i miasmi che da esse provengono ed il puzzo di morte che sale dalla terra di nessuno che divide le fortificazioni degli eserciti in campo.
Sì, la morte è il sovrano indiscusso di tutto, non solo il suo lezzo pervade l'aria, ma essa è in ogni cosa. Infatti l'unica sicurezza è che prima o poi la morte arriverà, che sia per un proiettile, una bomba, per malattia o per inedia. Nulla se non lei alle spalle e soltanto lei nel futuro, la mietitrice è regina in quel mondo e appare incontrastabile.
Ora immaginatevi un semplice soldato come tanti che si trova però ad assistere al momento in cui l'annuncio della fine delle ostilità giunge al comando della sua divisione. Questi si metterà a correre a perdifiato per le trincee e per i camminamenti gridando a tutti che la guerra è finita e che non dovranno più combattere. I suoi commilitoni lo prenderanno per pazzo, alcuni gli intimeranno di stare giù perchè un cecchino nemico potrebbe colpirlo, altri lo guarderanno ormai sordi a qualunque cosa perchè inebetiti dalla guerra, ma alcuni, pochi o tanti non conta, si desteranno, inizieranno a interrogarsi, uno sguardo nuovo si scorgerà nei loro occhi e si metteranno all'opera per carpire nuove notizie perchè quella morte che sovrastava tutto e tutti, oggi vacilla di fronte a questa buona notizia.
E quel soldato? Certo apparirà come un incosciente perchè così facendo si esporrà al fuoco nemico se dall'altra parte la notizia ancora non si è diffusa oppure addirittura con il suo gridare attirerà il fuoco dei cannoni perchè il clamore potrebbe essere interpretato come l'inizio di un'offensiva. Sa bene di rischiare la vita e sa anche che i suoi stessi compagni lo guarderanno straniti e molti non gli crederanno o neppure gli baderanno. Ma tutto questo non conta perchè quella notizia di cui si è fatto messaggero lo ha totalmente conquistato. Egli vive per essa ed essa lo possiede e nello stesso tempo lui vede in quella notizia il compimento del suo essere persona, la chiave di volta della sua intera esistenza.
Ecco amici, quel soldato semplice è il cristiano di ogni tempo e di ogni luogo. Non per merito alcuno, ma per grazia soltanto egli si trova ad essere annunciatore di quella speranza realizzata.
Dov'è o morte la tua vittoria? Cristo è risorto e ha vinto la morte!
Possa essere questo il nostro annuncio gridato a tutti.
S.Pasqua 2021 a tutti voi.
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