Il seguente post non ha come oggetto principale Michela Murgia nè la sua fede (non potrei dire nulla nemmeno della mia). Ora sappiamo che la sua anima è davanti a Colui che è giusto Giudice e non può esserci miglior garanzia per un credente.
Non possiamo però farle un torto nemmeno se affermiamo che in vita si è distaccata con le sue tesi e le sue prese di posizione da molto di quello che la Chiesa professa e insegna e anzi in più occasioni lo ha espressamente avversato (a titolo esemplificativo si leggano le sue considerazioni su cristianesimo e Natale affidate lo scorso dicembre al quotidiano La Stampa).
Questo per dovere di verità (e con la massima carità concessami).
Sulla canonizzazione "laica" della scrittrice prematuramente scomparsa posso dire che non mi aspettavo nulla di meno e anche qui ho concluso.
Qualcosa di più vorrei invece dire sugli elogi funebri, le lettere di cardinali e più in generale i toni agiografici ad intra che sono stati dedicati alla defunta. Anche qui è inutile elencarli perchè diversi siti e altri prima di me ne hanno abbondantemente discusso e trattato. Mi interessa nello specifico indagare le motivazioni di tutto questo.
La risposta più immediata che può venire è quella del tentativo di compiacere il mondo e farsi da questo apprezzare. Non nego che questo possa spiegare certe cose, ma è un perchè incompleto.
La mia personalissima sensazione è che in fondo personaggi come la Murgia ricevano in casa cattolica plurimi elogi da parte di prelati, vescovi e sedicenti teologi perchè ciò che hanno fatto o detto (e dal loro punto di vista lo hanno fatto bene direi) in fondo fa comodo.
Anni fa conobbi un parroco che desiderava mettere mano ad una cappella laterale della chiesa del suo paese, ma era impossibilitato a farlo perchè le decorazioni e gli stucchi di quella cappella erano stati pagati anni prima da una coppia di anziane sorelle in suffragio dei loro defunti e sino a che fossero rimaste in vita nulla si doveva toccare. Non so poi come siano finite le cose, ma ricordo che ogni qual volta si staccava un pezzo di intonaco e la muffa rovinava un pezzo di affresco quel parroco in fondo era felice perchè, dovendo stravolgere la cappella, de facto si portava avanti con i lavori ed era solo questione di tempo.
Ecco, credo che l'immagine sia sufficientemente chiara: in casa cattolica vari personaggi (che non rappresentano ovviamente tutti, ma iniziano ad avere una certa consistenza numerica e hanno occupato cariche importanti) gioiscono delle picconate che personaggi come Murgia o altri (qualcuno si ricorderà di certo i peana funebri per Marco Pannella da parte di zelanti vescovi ed intellettuali cattolici) danno a ciò cui la Chiesa ed il suo credo sono rimasti fedeli per duemila anni e che implica una precisa visione dell'uomo, dei suoi scopi e del suo fine ultimo.
Per i personaggi sopra citati ogni picconata è in fondo un pezzo di ciò che desidererebbero operare all'interno, ma che non riescono a fare (non come vorrebbero almeno) perchè il sensus fidei, il magistero, la Tradizione (nel senso più alto del termine) ed un certo Gesù e il suo Vangelo glielo impediscono. Non riuscendo a scalzare del tutto il muro da dentro, costoro plaudono a chi da fuori non si risparmia nel dare picconate e sperano che ogni volta si avvicini di più l'obbiettivo che si sono preposti. Anzi diventano sempre più spavaldi e spudorati quando le cose sembrano accelerare nella direzione da loro desiderata venendo così più facilmente allo scoperto, chissà infatti che non arrivi qualcuno, magari fosse pure un papa, che possa finalmente realizzare la rivoluzione agognata?
Forse nel caso delle esequie della Murgia persino un po ' troppo se lo stesso quotidiano Avvenire tra i tanti articoli di lodi sperticate ha permesso che se ne pubblicasse uno del giornalista Ognibene che contribuisce in maniera equilibrata e altrettanto franca a evidenziare le contraddizioni del pensiero dell'autrice scomparsa.
Infine per concludere due considerazioni.
La prima è che qui non abbiamo a che fare con anziane vecchiette, ma con Cristo morto e risorto che vivifica continuamente la Chiesa sua sposa e questo con buona pace di coloro che (più o meno consapevolmente) ritengono di fare e disfare a loro piacimento.
La seconda è che ultimamente mi interroga sempre più (e un po' mi spaventa anche) quell'espressione di Gesù contenuta nel Vangelo di Luca in cui Gesù afferma: << ... quando il Figlio dell'uomo verrà, troverà la fede sulla terra? >>.
PS
Premesso che i figli nella loro libertà possono sempre discostarsi dal sentiero dei padri, bisognerebbe forse interrogarsi su come nelle facoltà teologiche e in certo associazionismo cattolico viene indagata e ragionata la nostra fede visto che non pochi dei picconatori sopra citati sono cresciuti a quella scuola, ma questo richiederà tempo e altri post.